Un’antica leggenda, una zucca speciale e un sapore che racconta una terra: sei pronto a scoprire il segreto della nusat di zucca?

Ti sei mai chiesto quale sia il sapore autentico dell’Oltrepò Pavese? Hai mai assaggiato un piatto che racchiuda in sé storia, leggenda, identità agricola e arte culinaria? E se ti dicessimo che tutto questo è racchiuso in una semplice, straordinaria torta salata? Benvenuto nel mondo della nusat di zucca, un’antica ricetta pavese che profuma di casa, di feste contadine e di racconti tramandati davanti al camino.

Ma cos’è che rende davvero speciale la nusat di zucca? Qual è la storia dietro questa torta dall’aspetto rustico ma dall’anima nobile? E perché la zucca berrettina di Lungavilla è considerata un patrimonio gastronomico? Continua a leggere e lasciati avvolgere dal gusto di una tradizione che ha attraversato i secoli.

La zucca berrettina di Lungavilla: un tesoro dell’Oltrepò Pavese

La berrettina di Lungavilla è una varietà autoctona di zucca, riconoscibile per la sua forma tondeggiante e il caratteristico “berretto” – da cui prende il nome – nonché per la sua buccia grigio-argentea e la polpa dolce e compatta. Un tempo coltivata nei piccoli orti familiari, oggi questa zucca è tornata protagonista grazie al recupero delle tradizioni e all’interesse crescente per i prodotti locali.

Origini leggendarie: la nusat tra mito e verità

La leggenda narra che la nusat di zucca sia nata proprio a Lungavilla, in provincia di Pavia, nel cuore dell’Oltrepò. Qui, tra vigneti e colline, le donne del paese utilizzavano la polpa della zucca berrettina per creare un piatto semplice ma nutriente, da consumare soprattutto durante le festività contadine e la tradizionale Cena delle Sette Portate dell’antivigilia di Natale.

Preparazione della nusat: tra tecnica e passione

Realizzare una buona nusat di zucca richiede pochi ingredienti ma grande attenzione. Dopo aver tagliato la zucca a fette sottili e cotta in forno fino a renderla morbida, si procede con la trasformazione in purea vellutata. A questa si aggiungono:

  • Cipolla rosolata, per un tocco di intensità,

  • Pangrattato, per la consistenza,

  • Uova, per legare il composto,

  • Grana Padano, per una nota sapida,

  • Burro, per un tocco avvolgente.

Il composto viene quindi versato in una teglia imburrata e cosparsa di pangrattato, rifinito con fiocchetti di burro in superficie, e cotto lentamente a 150°C fino a doratura perfetta.

Un profumo che racconta storie

Durante la cottura, la casa si riempie di profumi caldi e avvolgenti. L’aroma della zucca caramellata, della cipolla dolce e del formaggio fuso è inconfondibile. E quando la torta è pronta, lasciarla intiepidire è un gesto di rispetto: il riposo permette ai sapori di fondersi e raggiungere il loro apice.

Un patrimonio da custodire

La nusat di zucca non è soltanto una torta salata: è un patrimonio culturale e gastronomico del territorio pavese. È il simbolo di una cucina povera ma sapiente, capace di valorizzare ogni ingrediente. Ancora oggi, in molte famiglie e agriturismi dell’Oltrepò, questa ricetta viene tramandata con orgoglio.

Conclusione: un viaggio nei sapori dell’autenticità

Ogni morso della nusat è un tuffo nella memoria rurale lombarda. Un piatto che profuma di stagioni, di mani esperte, di convivialità. Un esempio perfetto di come il cibo possa essere ponte tra passato e presente, tra terra e identità.

Se capiti nell’Oltrepò Pavese, cerca la nusat di zucca nei mercatini, nelle sagre o nei menù degli agriturismi. Assaggiarla è un’esperienza che non dimenticherai. E se ti appassiona la cucina tradizionale, prova a prepararla a casa: la zucca berrettina di Lungavilla ti conquisterà.