Vi siete mai chiesti come un semplice oggetto quotidiano possa raccontare secoli di storia, trasformazioni sociali, gusti estetici e innovazione tecnologica?
E se vi dicessimo che ogni scarpa può essere lo specchio del suo tempo, capace di svelare i segreti di un’epoca, di uno stile, di una civiltà? A Vigevano, cuore pulsante della tradizione calzaturiera italiana, esiste un luogo in cui tutto questo prende vita: il Museo Internazionale della Calzatura Pietro Bertolini, un unicum a livello mondiale.
Ma cosa rende davvero speciale questo museo? E perché vale la pena visitarlo anche per chi non è un fashion addicted? Scopritelo in questo viaggio sorprendente tra moda, arte, storia e cultura.
Un’eccellenza culturale nel cuore del Castello Sforzesco
Immerso nelle suggestive scuderie del Castello di Vigevano, il Museo Internazionale della Calzatura (MIC) rappresenta una tappa imprescindibile per chi desidera comprendere il legame profondo tra la città e l’arte della calzatura. Fondato nel 1948 grazie al lascito dell’imprenditore Pietro Bertolini, il museo è stato il primo al mondo a celebrare la scarpa non solo come oggetto d’uso ma come testimonianza storica, artistica e culturale.
La storia raccontata da una pianella rinascimentale
Il percorso espositivo inizia con la celebre pianella rinascimentale, emblema della raffinatezza femminile nel Quattrocento, per poi attraversare secoli di moda e costume. Le varie sezioni tematiche permettono di esplorare l’evoluzione del gusto e dello stile, passando dal tacco a spillo simbolo di emancipazione, alla “Stanza della Duchessa”, raffinato omaggio alla moda aristocratica.
Le scarpe come specchio delle culture del mondo
Uno degli spazi più affascinanti è la sezione etnica, dove le calzature diventano veicolo di narrazione antropologica. Dai sandali in fibra naturale delle culture africane alle geta giapponesi in legno, passando per le babbucce ricamate del Medio Oriente, ogni pezzo racconta tradizioni, usanze e necessità di popoli lontani.
Interattività e multimedialità: il museo si rinnova
L’innovazione è parte integrante dell’esperienza museale: tavoli interattivi, monitor multimediali e schede digitali permettono a visitatori di ogni età di approfondire la conoscenza dei modelli esposti. Il MIC diventa così un museo vivo, dinamico, in grado di coinvolgere studenti, turisti, studiosi e curiosi in un viaggio multisensoriale.
Una rinascita firmata Pollini e Pfister
Dopo una fase di stasi, nel 2003 il museo è stato rilanciato grazie all’associazione Progetto Agenda e all’impegno di due nomi iconici della moda: Armando Pollini, ex direttore artistico, e Andrea Pfister, celebre designer internazionale. Le loro mostre tematiche, spesso ispirate al cinema, alla musica o all’arte, hanno portato il MIC sotto i riflettori della stampa internazionale, rafforzandone l’identità e il prestigio.
Una collezione in continua evoluzione
La collezione del museo è frutto di numerose donazioni da parte di stilisti, collezionisti e famiglie storiche della calzatura. Modelli d’epoca, prototipi di haute couture, scarpe appartenute a celebrità e opere sperimentali convivono in un allestimento che racconta la trasformazione del gusto e delle tecniche manifatturiere nel corso del tempo.
Perché visitare il Museo della Calzatura di Vigevano?
Perché non è solo un museo, ma un’esperienza. È un luogo che unisce arte e artigianato, passato e futuro, moda e società. È la prova tangibile che anche un oggetto all’apparenza semplice come una scarpa può trasformarsi in racconto, simbolo, identità.
Pianifica la tua visita
Il MIC si trova all’interno del Castello Sforzesco di Vigevano, facilmente raggiungibile da Milano e Pavia. È aperto tutto l’anno con mostre temporanee, laboratori didattici e visite guidate. Perfetto per famiglie, scuole, gruppi di appassionati e turisti in cerca di autenticità.